Leggevo di un amico che nell'ultimo anno si è visto drasticamente invecchiato, guardandosi allo specchio. Dice "sono stati mesi difficili, e ne porto i segni sul viso, e sui capelli".
Guardavo le foto dei miei genitori, quando Carlo è arrivato, due anni fa, e le confrontavo con quelle scattate poche settimane fa, notando anche sui loro volti i segni di fatiche e pesi di vita che sono arrivati tutti insieme e che di anno in anno diventa più difficile reggere.
Guardo le mie foto di due anni fa e quelle di oggi, e sì, anche il mio viso e il mio fisico rispecchiano il passare pesante degli anni.
Certo avere scelto di non tingere più i capelli indubbiamente segna un passaggio radicale alla fascia degli "adulti"... ma non è solo quello.

E' più una malinconia, una fatica di vivere, un affanno di sottofondo che affrontiamo di questi tempi cono poca speranza, e con poca gioia.
Eppure abbiamo ugualmente (noi, della mia famiglia di origine) piccoli momenti di gioia pura, di divertimento e di risate: in quei momenti i visi si rischiarano, le rughe cambiano forma. Sono momenti preziosi, da coltivare con cura, perchè non se ne perda la consuetidine nè il ricordo.

E intanto, domani, per sentirmi "meglio"... vado dal parrucchiere...

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