come un pesce in un acquario
Colazione al 'solito' bar, di fronte alla fermata del bus.
La nebbia, fuori, ha trasformato tutto in ovatta silenziosa. Dentro, un inferno parallelo: rumori forti, musica, chiacchiere, voci squillanti e pettegolezzi che volano leggeri da un tavolo all'altro, con i toni dell'osteria.
Nella parete di fondo la tv che, silenziosa, ha lasciato per cinque interminabili secondi il volto in primissimo piano di un signore lacrimante e sorridente.
In quell'inferno di chiacchiere, la sua faccia è sembrata un abominio, una vera intrusione invadente in un privato che tutto è tranne che privato davvero.
La nebbia, fuori, ha trasformato tutto in ovatta silenziosa. Dentro, un inferno parallelo: rumori forti, musica, chiacchiere, voci squillanti e pettegolezzi che volano leggeri da un tavolo all'altro, con i toni dell'osteria.
Nella parete di fondo la tv che, silenziosa, ha lasciato per cinque interminabili secondi il volto in primissimo piano di un signore lacrimante e sorridente.
In quell'inferno di chiacchiere, la sua faccia è sembrata un abominio, una vera intrusione invadente in un privato che tutto è tranne che privato davvero.
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