Avvento

Siamo di nuovo alla fine di un anno. Ho perso l'abitudine a scrivere qui. Scrivo molto su carta, invece. A conti fatti, mi pare un bene. Cerco di evitare i pensieri cupi: ecco, questo non sempre è un bene. 
Il 2018 mi lascia un pesante carico di consapevolezze e lacrime, una indiscutibile paura per le derive nazionali, una vergogna profondissima per quello che avviene in tema di accoglienza e rispetto dell'altro, e per la strumentalizzazione del cattolicesimo a uso e consumo dei governanti. Ma porto un altrettanto prezioso bagaglio di risate e abbracci che verranno con me anche nel 2019 (facendo tutti gli scongiuri del caso).

Gennaio rimane in un limbo.
Febbraio è il mese della prova, dell'apertura, della neve e delle prime chiacchiere. E' anche il mese del carnevale e delle maschere, degli amici e del mio bambino che rimane comunque timido.
Marzo è il giro a bologna, la mostra alla Corte San Ruffillo, e finalmente le chiacchiere vere, l'incontro del 12, i 13 minuti, il 14 marzo, e l'inizio di una cosa che dura ancora, e che mi riempie di meraviglia e di pace. L'addio al nubilato a Firenze, come dimenticarlo... 

Aprile è il mese dello spettacolo di Mary Poppins, dei lego, di Harry Potter in rocca, dell'incontro, del primo dente caduto. 
Maggio è la cena itinerante, Simone che urla dalla strada, e Carlo che gli risponde, e il cinema insieme, il matrimonio (quello dell'addio al nubilato), i social, l'inizio di un'avventura finita malissimo, l'incontro con Lorenza.
Giugno è il giorno dell'incidente, e tutto quel che ne è venuto dopo. Ed è Valnera per il 24 giugno. 
Luglio è Luca Barcellona, è un weekend a casa di Flavio, Massimiliano e Valentina, è una bellissima cena a Brisighella, il tavolino nuovo. 
Agosto è Milano, compleanni, Torino, Ferragosto, Cesenatico da antichi romani, la dieta (fallita di nuovo), Mirabilandia, la Color Run. Ma è soprattutto papà in ospedale, ancora.
Settembre è la Harry Potter exhibition, la scoperta che i viaggi organizzati a volte possono andar bene, una cena estemporanea dopo l'ufficio, è continuare a vedersi e stupirsi e stare bene. 
Ottobre è Frodo, e Firenze, e il compleanno di Carlo al parco, e la scoperta che ancora, di nuovo, so stare con i bambini. 
Novembre è Ecomondo, San Marino, la prima foto insieme, lo strudel di mele, i chiarimenti con Fabrizio, la nuova routine, Silvana e Danilo che arrivano di sorpresa una domenica mattina. 

e adesso è tempo di aspettare, di vedere, di fare spazio e pulizia per il nuovo che arriverà tra pochi giorni. Strade aperte, che altrimenti non si possono percorrere. 
Impegni del mese di dicembre 2018: 
  • godere ogni secondo del tempo che scorre, con gli altri. 
  • Coltivare le relazioni ogni volta che riesco, a cominciare da quelle di casa. 
  • Sistemare le cose sospese. 

Commenti

Post più popolari