gli amici degli amici

Ho un'etica del lavoro precisa (o almeno penso di averla). Il lavoro è lavoro, l'amicizia è amicizia. Per il lavoro si paga, i patti sono chiari, non si fanno le cose per "fare un favore". I favori non sono lavoro.
Cerco di mantenere da sempre queste distinzioni, allargo il più possibile la mia rete di conoscenze e di relazioni ma "il lavoro è lavoro": in questo modo ho sempre tentato di sentirmi il più possibile libera nei confronti di chi con me lavora, e nei confronti degli amici.
Attivare le commistioni è ... complicatissimo.

E questo post è poco chiaro, lo so. E' più un sfogo che altro, sto cercando di rimanere resiliente :)

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