un lunedì di sorprese

Dovevo immaginarlo, stanotte, quando la sveglia formato bambino ha suonato con irregolare regolarità ogni due ore circa e si è spenta ogni volta solo con abbracci grandi e avvolgenti fino alla nanna sopraggiunta. Dovevo immaginarlo, che questa sarebbe stata una giornata strana.
E' cominciata alle sei del mattino, perchè il cuccioletto ha deciso che "Basta mamma non ho più sonno" [NdR: non parla, che sia chiaro, ma si fa capire].
E' continuata con le corse per prendere il treno (capiterà mai che io riesca a prendere un treno senza correre?) e con un incontro inatteso e molto insonnolito con un amico torinese, che ha passato il weekend a Bologna e che per andare a Milano aveva il mio stesso treno.
E poi la nuova amica che mi ha regalato una palette di trucchi, la collega che mi ha raccontato delle sue prodezze di lavoratrice a maglia, l'altra collega che ha chiacchierato del suo matrimonio ormai solo di facciata.
E il consulente mai visto prima, che si è prestato a fare il corriere per una borsa campione bellissima, da far stampare a partire da domani... e poi il tempo ritagliato in feltrinelli a leggere i libri di Concita de Gregorio e i manuali sulla socializzazione all'asilo... e poi... e poi..
Una giornata strana coi pensieri che si rincorrono e la gente che mi incuriosisce e la voglia di raccontare che non mi abbandona e le frasi che si accavallano...
una giornata strana. Ma bella, direi.

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