riordinare il passato

Nel riordinare il solaio, improbo lavoro del weekend da fare anche in fretta perchè "è tardi è tardi è tardi",  emergono frammenti di vita. In alcuni casi ormai scaduti, come lo yogurt, inaciditi e tristi. Il loro destino è il sacco della spazzatura, un ricordo cancellato perchè inutile o vano.
In altri casi invece sono pennellate che ritraggono la mia vita passata con nitore e chiarezza.
Come le lettere scritte e mai spedite al fidanzato storico, al tempo del suo servizio militare. Erano lettere piene di dolcezza e rassicurazione, ma già allora temevo fossero troppo strette, troppo vincolanti, la corda che mi legava mani e piedi a un amore che non è stato quello adatto, quello per la vita. E allora lui aveva bisogno di sentirsi dire che era l'amore per la vita. Lo scrivevo, preparavo la busta e non spedivo.
Ci sono i quaderni di seconda e terza elementare: dovevo essere un bel caratterino. La grafia è già da persona decisa, netta, grande, ben spaziata. Mi fa tenerezza riguardami con gli occhi da adulta.
E pure una cartolina, spedita da Marco (il bimbo a cui facevo da baby sitter): mi voleva bene, e traspare davvero da quella cartolina voluta da lui, disegnata e colorata e piena di amore. Anche un biglietto di auguri di una persona speciale, che non c'è più, Alberto. E' un ricordo importante, e non va perduto.

In soffitta ci sono tanti, tanti libri. La collezione completa di Airone, che a mio parere va cestinata e che mio padre ha recuperato con affetto dicendo "Magari glielo trovo io un posto".

Ma c'è anche una stilografica nuova, comprata due anni fa a Vinitaly (cioè, nella cartoleria dalle parti della fiera). Nuova, bella e pronta all'uso: qualcuno vuole ricevere una lettera?

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