Alle sette del mattino essere apostrofata con un “Ma lei lavora in tv?” è quasi traumatico quanto il dover effettivamente rispondere di sì.
E questa mattina io ho l’impressione di essere entrata in un vasto e misterioso frullatore. A cominciare dai treni, dove le conversazioni non aiutano: c'è un disagio forte e diffuso, l'impressione che nessuno sia più in grado di tenere alta la testa e lungo lo sguardo.
Mi salva il divertimento involontario nell'ascoltare quella beata accozzaglia di luoghi comuni. Se li vedesse Goldoni, mi viene spontaneo pensare, ambienterebbe una nuova Trilogia della Villeggiatura tra gli uffici e i treni....
Stamattina vince l’osservazione dei giovani manager o presunti tali che tentano di mantenere alto il livello della conversazione e provano ad essere di società, dialogando e raccontandosi a voce alta (tutti devono sapere) dei vantaggi della piccola città a fronte della frenetica vita della metropoli (vabbè, B*ologna una metropoli, insomma…).
Sembra che si vogliano giustificare per le loro scelte di vita, o motivarle perché anche gli altri le riconoscano come eccelse o quantomeno sensate.
E' in questi casi che entra in azione il mio piccolo grillo parlante, ben nascosto: non riesco a togliermi dalla testa la voce di mia madre che da piccola mi diceva “Non ti giustificare, se ti giustifichi ti senti in colpa o non hai la coscienza pulita. Non ti giustificare”.
Una lezione che mi rimane impressa e sulla quale, peraltro, avrei ancora da lavorare a volte.
Magari potrei tentare di trasmetterla anche ai chiacchieroni del treno...
Ma no, perchè rovinarsi un viaggio?
Buona giornata.
E questa mattina io ho l’impressione di essere entrata in un vasto e misterioso frullatore. A cominciare dai treni, dove le conversazioni non aiutano: c'è un disagio forte e diffuso, l'impressione che nessuno sia più in grado di tenere alta la testa e lungo lo sguardo.
Mi salva il divertimento involontario nell'ascoltare quella beata accozzaglia di luoghi comuni. Se li vedesse Goldoni, mi viene spontaneo pensare, ambienterebbe una nuova Trilogia della Villeggiatura tra gli uffici e i treni....
Stamattina vince l’osservazione dei giovani manager o presunti tali che tentano di mantenere alto il livello della conversazione e provano ad essere di società, dialogando e raccontandosi a voce alta (tutti devono sapere) dei vantaggi della piccola città a fronte della frenetica vita della metropoli (vabbè, B*ologna una metropoli, insomma…).
Sembra che si vogliano giustificare per le loro scelte di vita, o motivarle perché anche gli altri le riconoscano come eccelse o quantomeno sensate.
E' in questi casi che entra in azione il mio piccolo grillo parlante, ben nascosto: non riesco a togliermi dalla testa la voce di mia madre che da piccola mi diceva “Non ti giustificare, se ti giustifichi ti senti in colpa o non hai la coscienza pulita. Non ti giustificare”.
Una lezione che mi rimane impressa e sulla quale, peraltro, avrei ancora da lavorare a volte.
Magari potrei tentare di trasmetterla anche ai chiacchieroni del treno...
Ma no, perchè rovinarsi un viaggio?
Buona giornata.
Commenti
infatti secondo me o queste scelte gli piacciono troppo, o non gli piacciono per niente. direi alla pari.
Ciao.
emanuele