sulla porta

Sto sulla porta, e osservo un nuovo cambiamento, un altro passaggio, un altro ingresso in mondi sconosciuti. Un altro salto, che durerà anni. Un salto fatto, come sempre, a ranghi sparpagliati. Com'è che quando abbiamo le cose grosse da decidere uno non c'è, l'altro sta male, la terza è via... Mah.
Chissà, magari stasera riuscirò a varcare quella soglia...
l'unica cosa saggia da ricordare è che non è urlando che ci si impone.

Vorrei davvero scrivere i quattro verbi citati da Enzo Bianchi nella sua omelia come memo, per traccia e guida. Ma onestamente sono così tanto lontani da me, ancora, che non sarebbe corretto metterli nero su bianco. Continuo a leggerli, e prima o poi mi entreranno nel cuore: allora forse avranno spazio anche qui.

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