del doman non v'è certezza

Questa doveva essere un'immagine racconto dell'estate, e dei suoi incontri. E invece me la ritrovo già impostata, oggi, per il racconto del dopo - elezioni.
Non sono in grado di compiere puntuali e rigorose analisi politiche (lo fanno - lo stanno facendo - molti altri meglio di me: Valigia blu, per citarne uno (a onor del vero, Jacopo Tondelli lo ha scritto su Gli Stati Generali). Suzukimaruti, per dirne un altro. Ma anche Il Post, con un involontario (?) effetto comico nella schermata di apertura della home. E moltissimi quotidiani on line. E la maratona di Mentana su La7, che dura da ieri sera alle 23 - e sono le 16 del giorno successivo, e ancora non hanno interrotto. 

Sono preoccupata? Sì, un po'. So cosa fare? Non esattamente. Ho paura per un sacco di cose, e questa della situazione politica è solo una delle tante. Ho appena cominciato a sollecitare una coscienza civile in mio figlio, che ha decretato che vuole andar via dall'Italia, visto l'esito del voto.
Ecco, non era esattamente quello che avrei voluto ottenere. 

Per il resto, va... non benissimo, ma nemmeno una debacle.
La salute zoppica, devo combattere lo stress con le unghie e con i denti, perchè ho già superato la soglia critica e dunque ogni piccolissimo avviso di stress è come un segnale rosso lampeggiante di allarme. I miei invecchiano. Mio figlio invece cresce ed è in quel momento aureo nel quale la scuola piace tantissimo e la vita sembra piena di possibilità. L'altra sera ha cucinato per me e per i nonni, pasta e fagioli, in totale autonomia e seguendo una ricetta on line: mio padre, il critico culinario, ha fatto il bis. Un trionfo.

Ah, l'immagine di copertina? quest'estate sono andata al ristorante messicano. Quella foto serve a ricordarmi che anche nella situazione più improbabile si può tenere la barra dritta, con uno sforzo di volontà (da medio a sovraumano). In quel caso, ero riuscita a mangiare secondo dieta nonostante le premesse pessime. 

... vedremo... 


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