Chiudi, apri, chiudi...


Febbraio è stato un mese brevissimo e imprevisto.
Per la neve, scesa giusto in tempo per san Valentino...
Per la firma del contratto, e l'appropriazione di un nuovo posto nel quale vivere...
Per il lavoro, che ha continuato a muoversi su un percorso ballerino, che ancora ondeggia (andiamo a far lezione ai bambini / anzi no / anzi sì / con quel progetto /anzi con quell'altro / anzi con quello di prima... ).

Dicevo, la neve, che avrei voluto sfruttare fino all'ultimo fiocco. Ma senza montagna, come si fa?
Il coronavirus che non se ne va, e le decisioni estemporanee dei governanti (con tanto di crisi di governo, caduta, risalita al colle ecc ecc) non aiutano affatto. Continuiamo (anche oggi) con il balletto giallo - arancio - rosso, con i colori estratti da un variopinto e imprevedibile cappello a cilindro, che sta portando all'esasperazione moltissimi settori e categorie professionali. 

Ma sono brava a gioire delle piccole e grandi cose: così l'andare alla ricerca del tavolo per la sala, e della camera da letto per la casa nuova, mi ha permesso di trovare anche un po' di neve e di strada fiabesca.
La casa nuova, dicevo: febbraio si è concluso con le chiavi di casa. E non vedo l'ora di entrarci. Sta diventando rapidamente il mio 'posto del cuore', dal quale molto mi aspetto e molto vorrei. 

Il cambiamento di casa è - sarà - il cambiamento delle abitudini consolidate. Sarà la creazione di nuovi equilibri. Sarà, prima ancora di tutto il resto, la riconquista di uno spazio.

L'importante è avere le idee abbastanza chiare... e prenotare i facchini per il trasloco :D

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